🎬Pagine su pellicola ~ Suite francese



Buon salve readers e buona domenica a tutti voi che siete approdati sul mio blog!
Oggi sono tornata con una rubrica alla quale tengo molto ma che, per un motivo o per un altro, non sono riuscita ad approfondire come volevo.
Si tratta, come avrete potuto evincere dal titolo, delle mie adorate 🎬 Pagine su pellicola dove vi parlo delle differenze tra il libro originale e il film (o serie tv) che ne è stato tratto.
Dopo “Anna dai capelli rossi”, “Wonder”, “La mummia” e “The 100” è arrivato il momento di raccontarvi qualcosa riguardo un libro che ho letto a fine luglio ma che ha aspettato placidamente nella mia lista delle recensioni fino ad oggi in quanto volevo assolutamente vedere prima il film per poter riportare alla luce questa rubrica.
Oggi parleremo, quindi, di “Suite Francese”, ultimo romanzo di Irène Némirovsky.
Partendo dal libro, vi lascio alla scheda informazioni:



Titolo: Suite francese
Autrice: Irène Némirovsky
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 4,90
Edizione: Rigida
Anno di pubblicazione: 2015
Numero di pagine: 412











Rimasto nascosto in una valigia per più di sessant'anni, “Suite francese” è l'ultimo romanzo di Irène Némirovsky, morta dopo poco più di un mese di prigionia ad Auschwitz dove era stata deportata in quanto ebrea. Fu la figlia, Denise Epstein-Dauplè, a decidere di pubblicare, nel 2004, quello che fu considerato immediatamente un caso editoriale.
Riguardo alla pubblicazione disse: “È una sensazione straordinaria aver riportato in vita mia madre. Dimostra che i nazisti non sono riusciti ad ucciderla veramente. Non è vendetta, ma è una vittoria.”
Ma di che cosa parla realmente “Suite francese”?
Il romanzo avrebbe dovuto essere composto da cinque parti (Tempesta di giugno, Dolce, Prigionia, Battaglie e La Pace) somigliando così facendo ad un poema sinfonico.
L'autrice, però, venne arrestata nel 1942 dopo aver completato solamente le prime due parti.
Tempesta di giugno” ha inizio all'alba del 4 giugno 1940 a Parigi dove i cittadini, dopo aver assistito ad una notte di bombardamenti, si preparano ad abbandonare le loro case per dirigersi al sud.
L'intero libro si sviluppa seguendo diversi gruppi di personaggi, di personalità ma anche di estrazione sociale diversa. Troviamo così facendo: la famiglia Péricand, una ricca famiglia notarile, lo scrittore Gabriel Corte e la sua amante, l'anziana coppia Michaud dalla piccola borghesia e il benestante Charlie Langelet.
Anche se accomunati dal tema della fuga dalla guerra, ognuno di loro ha un modo ben preciso di reagire alla tragedia e l'autrice sfrutta queste diversità per dar sfogo ad una critica nei confronti della borghesia e delle classi sociali più alte che, pur credendosi forti dietro le loro maschere di ricchezza e disprezzo, crollano alla prima scossa di violenza improvvisa.
Appoggia, invece, lo stile di vita di chi, come i coniugi Michaud, vive nell'affetto e nell'unità famigliare e che, nonostante il lavoro onesto, vive comunque in maniera dignitosa.
La seconda parte, invece, è ambientato a Bussy, nella campagna francese, e riguarda in special modo la figura di Lucile, una giovane donna dall'animo docile e gentile. Non ha nulla a che fare, invece, con il carattere della suocera, la vedova Angellier, con la quale è costretta a convivere in attesa del ritorno del marito Gaston dalla guerra.
Nel 1941, però, la cittadina viene occupata dai nazisti e le due donne saranno obbligate a condividere la propria casa con l'ufficiale tedesco Bruno von Frank.
In quanto orgogliosa francese e donna sposata, Lucile sa che dovrebbe stargli lontana il più possibile e, seguendo gli ordini della suocera, continua a mantenere un atteggiamento freddo e distaccato nei confronti dell'occupante.
Pian piano, però, la giovane donna inizierà ad apprezzare il comportamento di Bruno che, giorno dopo giorno, si dimostrerà cortese e consolatorio nei confronti di Lucile e, soprattutto, ben diverso dall'egoista Gaston che lei ha sposato non per amore ma bensì per far piacere al padre.
Tra i due scoppierà, quindi, un sentimento forte e tormentato fatto di passione e pietà, disprezzo e consapevolezza del non essere poi così diversi in quanto semplici esseri umani.




“-Ma insomma”, cos'è che ti conforta allora?- -La certezza della mia libertà interiore- disse lui dopo aver riflettuto – questo bene prezioso, inalterabile, che dipende solo da me perdere o conservare. Che le passioni spinte al parossismo come lo sono adesso finiscono per spegnersi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò, prima di tutto vivere: primum vivere. Giorno dopo giorno. Resistere, attendere, sperare-.” 







Ammetto di essermi aspettata qualcosa di completamente diverso da questo libro. Leggendo la trama e guardando il trailer del film non mi aspettavo nient'altro che una storia d'amore e, ad essere sincera al 100%, temevo nella classica risoluzione romantica priva di riflessioni importanti date da un tema così importante (e realmente vissuto dall'autrice) come la guerra e l'uguaglianza tra gli esseri umani.
Iniziando il romanzo, però, mi sono resa conto fin dalle prime pagine che non sarebbe stato (per fortuna, aggiungerei) il libro che avevo immaginato.
La Nèmirovsky ci presenta fin da subito un caleidoscopio di personaggi, volti, storie, ricordi e situazioni che rendono semplice percepire i diversi stati d'animo delle varie classi sociali di una nazione in guerra, battuta ed occupata dalle forze nemiche.
Della prima parte ho apprezzato quasi tutti i personaggi, in special modo la famiglia Michaud che trasmettono in pieno, a mio parere, l'idea che aveva l'autrice della famiglia sana e dignitosa.
Inizialmente ho avuto qualche difficoltà ad ambientarmi in quanto i nomi sono molti e le storie tante e tutte diverse ma pian piano sono riuscita ad andare avanti senza problemi.
Avrei apprezzato una sorta di albero genealogico delle diverse famiglie o quanto meno un indice che mi permettesse di riconoscere fin da subito parentele e legami tra i vari personaggi in quanto questi ultimi vengono riproposti più e più volte all'interno dell'intero romanzo (e quindi sia nella prima che nella seconda parte).
Mentre “Tempesta di giugno” aveva una visione molto più ampia degli eventi, “Dolce” si concentra, invece, su molte meno situazioni ed è forse anche per questo che apprezzato molto di più la seconda parte che mi ha davvero stupita.
Come ho detto in precedenza, mi aspettavo la classica risoluzione romantica ma le vicende che si sono andate ad intrecciare e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi mi hanno lasciata davvero senza parole.
Ho apprezzato in special modo lo sviluppo di Lucile che mai mi sarei aspettata potesse raggiungere simili traguardi. Sul suo personaggio è stato fatto davvero un ottimo lavoro!
Sono rimasta spiazzata, inoltre, dalla scelta dell'autrice nel creare un personaggio come Bruno. Essendo una donna ebrea ed avendo vissuto l'occupazione tedesca in quanto francese di adozione, non mi aspettavo una lucidità tale nel caratterizzare l'ufficiale tedesco in maniera così “umana”.
È una scelta che apprezzo particolarmente e che nel contesto che ha creato non ho trovato affatto banale o illogica.
Confermo quindi il mio voto finale di 4/5 🌟 e vi consiglio caldamente questo libro se siete appassionati di romanzi storici!



Grafica: 3/5 🌟. Appena sufficiente. Mi dispiace per la casa editrice ma penso che ci siano edizioni di questo romanzo realizzate molto meglio sia a livello di grafica che di contenuti.
Prezzo: 5/5 🌟. Per un libro in rigida è davvero un affare!
Traduzione: 4/5🌟. Non male ma ricordo che c'era qualcosa che non mi convinceva nella narrazione in diversi capitoli.




Dopo avervi dato delle delucidazioni generali sul libro, è arrivato il momento di parlarvi anche della sua trasposizione cinematografica che ho visto proprio ieri sera e che ho apprezzato malgrado alcune cose mi abbiano fatto storcere un po' il naso.
Ma ritorniamo alla scheda informazioni:



Titolo: Suite francese
Titolo originale: Suite Française
Regia e sceneggiatura: Saul Dibb, Matt Charman
Lingua: Inglese
Anno d'uscita: 2014
Casa cinematografica: Alliance Films, Qwerty Films, Scope Pictures, TF1 Films Production
Durata: 107 min.




Dopo circa dieci anni dalla pubblicazione di “Suite francese”, esce nelle sale l'omonimo film con protagonisti Michelle Williams nel ruolo di Lucile Angellier e Matthias Schoenaerts nei panni dell'ufficiale tedesco Bruno von Falk.
Se avete letto il libro, non lasciatevi ingannare!
Il film non è che, infatti, la trasposizione della seconda parte del romanzo (“Dolce”).
La storia si concentra, quindi, solo sulla parte romantica del racconto della Nemirovsky e, anche se capisco la scelta da parte dei produttori, a mio parere non è stata un'idea vincente.
Perché dico questo? Questo mio pensiero nasce dall'aver apprezzato e sentito molto vicino il pensiero dell'autrice nella prima parte del suo libro. Omettendo interamente “Tempesta di giugno” nella pellicola hanno perso (e abbiamo perso!) non solo dei personaggi meravigliosi ma anche molti dei messaggi e delle critiche che la Nemirovsky voleva trasmetterci.
Pur avendo apprezzato maggiormente la seconda parte, ammetto di aver sentito la mancanza di molti degli aspetti descritti dal romanzo e che invece sono stati del tutto cancellati all'interno del film. Questa cosa mi è dispiaciuta davvero molto.
Ma passiamo agli attori: incredibile l'esecuzione di Michelle Williams (la star di “Dawson's creek” che forse conoscerete per film come “The greatest showman”, “Il grande e potente Oz” o il meno recente “Shutter Island” accanto a Leonardo Di Caprio) che secondo me può essere apprezzata completamente solo se si è prima letto il libro. Il personaggio di Lucile, infatti, non è un personaggio dalla psicologia semplice e più e più volte è costretto a superare delle prove che potrebbero inabissarla oppure renderla più forte.
Una mia scoperta personale è stata, sicuramente, l'interpretazione di Matthias Schoenaerts. Non solo bellissimo fisicamente ma, a mio parere, anche un grande attore dotato di un vasto catalogo micro espressioni che lo rendevano assolutamente credibile attraverso lo schermo.
Altri volti noti sono quelli di Kristin Scott Thomas ( “La chiave di Sara” “L'uomo che sussurrava ai cavalli” e “Bel Ami”) e di Margot Robbie (“The wolf of wall street”, “Suicide Squad” e “Tonya”). Entrambi personaggi che, a mio parere, avrebbero dovuto essere sviluppati un po' di più ma che, nel complesso, ho apprezzato.
Bellissima è stata la fotografia di Eduard Grau (ed in special modo la scelta di colori!) ma ancor di più ho apprezzato le colonne sonore composte da Rael Jones.
Ho trovato perfetti, inoltre, i doppiaggi che si adattavano perfettamente ai personaggi rappresentati.
Sono stata felicissima, poi, del vedere utilizzati veri e propri spezzoni del libro (come per i pensieri di Lucile che noi seguiamo per tutta la durata della pellicola) e della scelta di mantenere intatti molti dei dialoghi presenti nel romanzo.
In generale, quindi, ho trovato questo film una piacevole sorpresa a cui ho dato ben 4/5 🌟.
Se ci fossero stati più riferimenti alla prima parte del romanzo, avrei trovato il tutto molto più completo!





“- Come la madre cinese che nel mandare il figlio alla guerra gli raccomandava prudenza “perché la guerra non è prima di pericoli”, la prego, in mio ricordo, di aver cura per quanto possibile della sua vita. -
- Perché, ha valore per lei? - chiese trepidante.
-Sì. Ha valore per me. - 


E tutto qua! 🙆‍♀️
Spero che la mia doppia recensione vi sia piaciuta e che il ritorno di questa rubrica vi abbia fatto piacere così lo ha fatto a me!
Inoltre, mi auguro di avervi incuriositi a leggere il libro e/o guardare il film se ancora non lo avete fatto.
Potete trovare “Suite francese” su Netflix se siete abbonati ma, se non lo foste, vi consiglio di cercarlo in streaming perché è un film che merita davvero molto secondo me.
Se conoscevate già questa storia, scrivetemi nei commenti e fatemi sapere se avete letto altro di questa autrice che, almeno io, non vedo l'ora di scoprire meglio attraverso altri suoi romanzi!
Vi auguro una buona domenica e, come sempre, anche buona lettura! 😘




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