“SHINO NON SA DIRE IL SUO NOME” | DALLO SCAFFALE DEI MANGA



Salve lettori e benvenuti o bentornati sul mio blog!
Come sempre, il periodo che ci avvicina alla fine dell'anno non è mai facile.
Questi giorni sono corse verso piccole vittorie ed insuccessi, verso quei propositi che vorremmo a tutti i costi esaudire e quelli che invece verranno irrimediabilmente rimandati per un altro anno (dieta 2015, mi dispiace). Sono giorni di esperienze nuove e di assestamenti, sono momenti in cui ci si rende conto di chi davvero merita di rimanerti accanto.
E sono giorni di letture, ovviamente.
O, almeno, mi piacerebbe dirvi che vale lo stesso anche per me ma la verità è che non tocco libro da settimane. Questo ha portato, come vi dicevo qualche recensione o post fa, ad un vero e proprio blocco dal punto di vista dei social.
Molto lentamente, però, sono riuscita ad accumulare qualche lettura e per questo (impegni permettendo) vorrei organizzarmi per postare tutte queste recensioni arretrate entro la fine del 2019.
Che ne dite? Si aprono scommesse!
Ho voluto iniziare questa mia sfida contro il tempo con qualcosa di un po' più "facile".
Tanto tempo fa vi avevo proposto questa nuova rubrica ("Dallo scaffale dei manga") dedicata, come potrete ben immaginare dal nome, al mondo del fumetto giapponese e degli anime.
Era giunto il momento di tornare ed il protagonista di oggi è "Shino-chan wa Jibun no Namae ga Ienai", pubblicato in Italia con il titolo "Shino non sa dire il suo nome".
Ma andiamo ad analizzarlo nel dettaglio:




L'opera: “Shino non sa dire il suo nome” è composto da un solo volume pubblicato dalla Planet Manga nel 2018 (anche se l'opera è stata pubblicata originariamente in Giappone già nel 2012). La storia nasce da un'esperienza vissuta in prima persona dall'autore: anche lui affetto da balbuzie fin dalla seconda media, aveva difficoltà nel pronunciare la prima parte di qualsiasi parola tanto da attirare incomprensioni e prese in giro da parte dei suoi compagni.
“Se non avessi sofferto di balbuzie”, afferma l'autore nella post-fazione di quest'opera, “probabilmente non sarei mai diventato un fumettista”.
Questa sua difficoltà, infatti, gli ha permesso di sviluppare la capacità di decifrare il pensiero delle persone attraverso i gesti e le espressioni facciali. Ciò gli ha permesso, e gli permette tutt'oggi, di presentare con estrema precisione l'espressività dei suoi personaggi.
Genere: scolastico, musicale, drammatico.




L'autore: Shuzo Oshimi è un fumettista giapponese nato a Kiryū. “Shino non sa dire il suo nome” non è che una delle sue numerose opere. 
Ricordiamo inoltre “Happiness” e “I fiori del male” entrambi pubblicati dalla Planet Manga. 
Ancora inedito in Italia, invece, la serie “Dentro Mari”.















Trama: Il mondo del liceo è del tutto nuovo e spaventoso, un posto dove la timidezza e le stranezze vengono immediatamente condannate. 
Vittima del primo giorno di scuola è Shino Oshima. 
La ragazza soffre di una grave forma di balbuzie e non riesce a pronunciare in pubblico tutte quelle parole che iniziano per vocale. Durante le presentazioni, infatti, Shino ha difficoltà nel pronunciare il suo stesso nome ed inizia ad emettere suoni sconnessi e ripetitivi che generano l'iniziale confusione e la successiva ilarità da parte di tutta la classe.
Presa dall'imbarazzo, Shino non riesce a stringere amicizia con nessuna delle sue compagne. 
Questo fin quando non farà la conoscenza di Kayo, una musicista completamente stonata, la quale potrebbe essere la chiave del cambiamento e della crescita di Shino.






Il manga: desideravo leggere questa storia da tempo.
Ero rimasta affascinata dai disegni ed ero tremendamente curiosa di scoprire come l'autore sarebbe riuscito a parlare di un tema così importante e della crescita personale della protagonista in scarse 200 pagine.
Lo stile di Shuzo Oshimi non mi ha affatto delusa.
Ho apprezzato davvero tanto il tratto molto semplice ma efficace, in grado di trasmettere senza alcuna difficoltà il mondo interiore dei personaggi che ci sono stati presentati.
Come immaginavo, però, un solo volume non è in grado di spiegare al meglio l'intero percorso di Shino: il raggiungimento della consapevolezza di sé stessi e dei propri limiti è un macro tema davvero importante e, a parer mio, l'autore non è riuscito in pieno a raggiungere il senso dell'opera.
È stato magistrale nel mostrare le difficoltà di Shino, la paura e la vergogna che rendevano la sua vita un vero inferno. Il resto della storia (dall'incontro con Kayo, alla creazione delle ShinoKayo e a tutte le difficoltà che ne conseguono) l'ho trovato molto affrettato e confusionario. Questo mi ha portato a distaccarmi pian piano dai personaggi (troppo poco incisivi) e a perdere pian piano quel legame e quell'empatia che si erano creati con la protagonista.
È stato come se da un certo punto in poi non riuscissi più a capirla.
Che peccato!






Adattamenti: non è mai stato tratto un anime dal manga di “Shino non sa dire il suo nome2 ma nell'estate del 2018 è stato prodotto un omonimo adattamento cinematografico prodotto da Kimiaki Tasaka e Takeshi Date. 
Il film è stato prodotto in Giappone e distribuito dalla Bitters End. 
La scoperta di questa pellicola è stata, per me, una sorpresa. 
A quanto pare, la storia di Shino (proposta in ben 110 minuti) non è mai stata doppiata.
Al momento non è possibile trovare i sottotitoli in italiano.










I miei voti: non avendo guardato l'adattamento cinematografico, il mio voto si baserà unicamente sulla lettura del manga. Mi dispiace dirlo ma sono rimasta davvero molto delusa. Ho apprezzato davvero molto i disegni ma per il resto la storia è stata un grande NO!
Penso sia un manga rovinato dalle tempistiche e che, per questo, non consiglierei particolarmente.
Il mio voto, sfortunatamente, è di sole 2/5⭐. 
Si poteva fare di più!



Finisce così, quindi, la prima recensione di una futura carrellata. 
Sono davvero felice di avervi finalmente parlato di questo manga e sono davvero curiosa di sapere la vostra opinione a riguardo 🙆‍♀️
Lo avete già letto? Lo leggerete? 
Per quanto riguarda, non penso che demorderò per quanto riguarda le altre opere dell'autore. Mi piace molto il suo stile di disegno e trovo le trame dei suoi altri volumi davvero molto interessanti (specialmente "Dentro Mari"). Gli darò assolutamente un'altra chance in futuro!
Detto ciò, spero che la recensione vi sia piaciuta. 
In questi giorni sarò davvero molto presente qui sul blog quindi occhi aperti!
Alla prossima, 

- Emme 🌿

Commenti

Post più popolari