Recensione | "24 a mezzanotte - Storie italiane dell'orrore"



Buon pomeriggio lettori!
Osservo dalla mia cameretta il minaccioso cielo grigio al di fuori della finestra.
Il vento ulula forte, scuote le bandiere fuori dalla scuola, sbatte le finestre e rende pesanti le porte, imprigionandoti dentro casa. E piove anche!
Un vero scenario da brivido, no?
È una strana coincidenza, questa, perché oggi sono qui a parlarvi proprio di un libro dell'orrore che mi è stato gentilmente offerto dall'Officina Milena.
I titoli di questo genere scarseggiano nella mia libreria nonostante sia una tipologia di storia che m'intriga parecchio. Essendo un'amante dell'horror, però, sono davvero molto esigente e preparata.
Sono alla costante ricerca di qualcosa che mi faccia rizzare i capelli sulla testa ma sono veramente poche le storie in grado di riuscirci.
Sarà stato “24 a mezzanotte” all'altezza delle aspettative?
Partiamo dalle presentazioni: 





Titolo:
24 a mezzanotte – Storie italiane dell'orrore
Autori: Stefano Amato, Danilo Arona, Corrado Artale, Vincenzo Barone Lumaga, Andrea Carlo Cappi, Fabio Celoni, Maurizio Cometto, Antonio Ferrara, Antonella Ferraris, Pietro Gandolfi, Roberto Grenna, Andrea Guglielmino, Fabio Lastrucci, Nicola Lombardi, Angelo Marenzana, Giuseppe Maresca, Gianluca Morozzi, Angelo Orlando Meloni, Massimo Padua, Barbara Panetta, Biagio Proietti, Luca Raimondi, Lea Valti, Daniele Zito.
Casa Editrice: Officina Milena
Prezzo: 17,00
Edizione: Flessibile
Anno di pubblicazione: 2019
Numero di pagine: 306










L'Italia è il Paese del mare, del sole, delle belle donne e del buon cibo.
Ma è anche terra di cinema infestati, omicidi e vendette, droga e oscure leggende.
24 a mezzanotte” è un tour nel lato oscuro del Bel Paese che vi condurrà, grazie alle penne di ben ventiquattro autori italiani, sulle strade dell'inquietudine e della paura.





“E quando la gente si ritirava, durante i temporali come al volgere della sera, lui usciva a vedere il mondo.
Perché, si diceva, qualcosa doveva esserci, qualcosa che non capiva, che era nascosto dal buio e che arrivava solo in certi momenti. A volte sfiorava la dipendenza. Inseguiva quel siero tra le vie, un passo, una goccia, un passo una goccia, fino quasi a perdere coscienza. Quella sera decise che se ne sarebbe iniettato una copiosa dose. E poiché in cuor suo desiderava l'incontro, pur sapendo di temerlo, attendeva che il sole sbiadisse e che la voce del suo ombrello-gufo si facesse sentire. Era come costretto a peregrinare in quel divieto. Il silenzio diventava la serratura da scassinare per avere accesso alle cose segrete.
E quella notte, mentre pensava a un viale di foglie bagnate, iniziò a piovere davvero”. 



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Questa lettura ha avuto degli alti e dei bassi.
Come accennavo precedentemente, “24 a mezzanotte - Storie italiane dell'orrore” è un'antologia composta da ventiquattro racconti.
La selezione proposta dall'Officina Milena è stata sicuramente eccellente in quanto non c'è nessun racconto che, per stile o per tema, possa assomigliare anche solo vagamente ad un altro.
Nonostante ciò, però, ho avuto davvero difficoltà a definire “horror” molti di questi racconti.
Quando leggo una storia dell'orrore, la prima cosa che valuto è, ovviamente, se quest'ultima è in grado di spaventarmi o quantomeno di provocarmi angoscia, se è in grado di trascinarmi all'interno delle righe e delle parole.
Tranne per rare eccezioni, la maggior parte di questi non mi hanno convinta affatto.
Inizialmente ho immaginato potesse essere un problema di lunghezza dei racconti perché le idee alla base di questi sono davvero belle (e più o meno originali) ma avrebbero bisogno di molto più spazio per raggiungere il loro reale obiettivo.
Alcune storie sono davvero accattivanti e non avevano bisogno di chissà quale contesto per trascinarti all'interno di quell'idea. Altre, invece, avevano bisogno di sfondi, necessitavano di un corpo, di una struttura più organizzata in modo da dare al lettore tutte le informazioni necessarie per lasciarsi trasportare dal corso degli eventi.
Ho spesso trovato questa seconda tipologia di racconti molto frettolosa e per questo poco godibile rispetto ad altri titoli presenti nella raccolta.
Se non è la lunghezza dei testi il problema, allora non so proprio cos'altro pensare!
Tutti e ventiquattro gli autori hanno svolto un lavoro eccellente. Non ho nulla da dire riguardo il loro stile di scrittura perché ho trovato ognuno di loro davvero talentuoso e preparato. Sapevano quello che stavano facendo e l'Officina Milena ha fatto sicuramente una scelta di qualità!
Per questo le mie votazioni non sono state date in base alla bravura degli scrittori (tutti egualmente validi a parer mio) ma in base a due fattori: originalità e sensazione (sono stati in grado di spaventarmi? Ho ripensato a quei racconti con angoscia?). 



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Periferie Pasoliniane del Sud Italia” di Stefano Amato: 2,5/5 ⭐
Tutta quell'acqua” di Danilo Arona: 3/5 ⭐
Pop-Corn” di Corrado Artale: 1/5⭐
Nkondi” di Vincenzo Barone Lumaga: 2/5 ⭐
Offryo” di Andrea Carlo Cappi: 2,5/5 ⭐
Anselmo sotto la pioggia” di Fabio Celoni: 4/5 ⭐
Great Fire” di Maurizio Cometto: 2,5/5 ⭐
Nemesi” di Antonio Ferrara: 1,5/5 ⭐
La Maria masca” di Antonella Ferraris: 1/5 ⭐
Come una falce di luna” di Pietro Gandolfi: 4/5 ⭐
Tenebre dalla cittadella” di Roberto Grenna: 1/5 ⭐
Su Maimone” di Andrea Guglielmino: 2,5/5 ⭐
Sant'Angelo de' Muschilli” di Fabio Lastrucci: 2/5 ⭐
Le pie madri” di Nicola Lombardi: 3,5/5 ⭐
La frontiera del freddo” di Angelo Marenzana: 1,5/5 ⭐
La tempesta dei morti” di Giuseppe Maresca: 1/5 ⭐
La sconfitta degli ultracorpi” di Gianluca Morozzi: 3/5 ⭐
Tac. Tac. Tac” di Angelo Orlando Meloni: 2,5/5 ⭐
Come te stanotte” di Massimo Padua: 2/5⭐
L'albino” di Barbara Panetta: 2/5 ⭐
Una splendida serata” di Biagio Proietti: 2/5 ⭐
Qualcosa di molto interessante” di Luca Raimondi: 1,5/5 ⭐
All'ora dei vespri: Omero” di Lea Valti: 1/5 ⭐
Circolare n° 1456B F.A.Q.” di Daniele Zito: 5/5 ⭐



Non sono uscita del tutto soddisfatta da questa lettura e me ne dispiace particolarmente.
Allo stesso tempo, però, ho scoperto davvero tanti autori validi e mi sono già segnata qualcuno di loro per dargli una seconda chance magari in un contesto diverso da quello del racconto breve.
Se dovessi consigliare “24 a mezzanotte” a qualcuno, lo farei sicuramente per chi si approccia per la prima volta a questo genere o che magari si spaventa facilmente perché dubito che un vero appassionato di horror (che ha già visto e letto tutto il materiale possibile) possa davvero spaventarsi leggendo questi racconti.
Ed è per questo che, seguendo questo punto di vista, ho deciso di dare a questa raccolta solo 2/5 ⭐.
Mi aspettavo qualcosina di più!


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Grafica: 2/5 ⭐. Questa volta non sono stata attratta particolarmente dalla grafica di questo libro. Trovo la copertina molto confusionaria (anche se riprende bene, a parer mio, l'angoscia e la confusione dell'incubo) e non ho apprezzato particolarmente neanche le illustrazioni di Fabio Lastrucci, davvero troppo abbozzate per i miei gusti.
Prezzo: 2/5 ⭐





E finisce così la recensione (classicamente in ritardo) di “24 a mezzanotte – Storie italiane dell'orrore”.
Spero che le mie parole vi abbiano incuriositi ugualmente e che darete una possibilità a questa raccolta o quantomeno a questi autori che, come vi ho detto, meritano davvero una chance!
Ringrazio ancora l'Officina Milena per la fiducia riservatami e mi auguro di poter collaborare ancora con questo splendido team.
Vi auguro una buona domenica e vi consiglio di tenere gli occhi aperti.
Nuove recensioni arriveranno presto! 👀


-Emme

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