Recensione | "Nevernight - Mai dimenticare"



Buon pomeriggio lettori e benvenuti o bentornati sul mio blog!
Questa è la prima volta che torno su questa piattaforma (e così anche su instagram dove mi trovate come @365_livesofbooks) da quando ho iniziato l'università.
Queste prime lezioni hanno leggermente mandato in crisi la mia routine; se prima potevo preparare i post di giorni e scattare diverse foto nel pomeriggio, ora mi trovo a dovermi alzare alle sei e non sapere quando tornerò a casa.
Lo so, ci saranno passati praticamente tutti ma io devo ancora trovare un metodo per organizzare il tutto quindi vi chiedo già perdono se queste prime settimane saranno dettate dal caos più totale.
Ma adesso bando alle ciance e iniziamo questa recensione.
Di cosa parliamo oggi?
Probabilmente della trilogia più discussa ed apprezzata di quest'anno, un titolo che tutti ormai conoscono e che ha spaccato l'Internet per la curiosità che ha generato tra migliaia di lettori: “Nevernight” di Jay Kristoff!
Ma partiamo dalla scheda informazioni:




Titolo: Nevernight
Autore: Jay Kristoff 
Risultati immagini per nevernight us hardcoverCasa Editrice: Thomas Dunne Books Prezzo: $28,99                                           
Edizione: Rigida
Anno di pubblicazione: 2016
Numero di pagine: 448















Figlia di un traditore e sopravvissuta per un pelo all'esecuzione del padre e all'arresto della sua intera famiglia, la piccola Mia è riuscita a fuggire e a nascondersi per anni in un mondo grigio e corrotto, sorto dalle ossa di un dio defunto e dove i Tre Soli non tramontano quasi mai.
La piccola, però, ha scoperto di possedere un dono sconvolgente quanto raro: può parlare alle ombre.
Sarà proprio questa sua scoperta a guidarla fino alle porte di Mercurio, un assassino in pensione, che si proporrà di educarla in modo che lei possa raggiungere il suo unico vero obiettivo: la vendetta.
Arrivata all'età di sedici anni, infatti, Mia Corvere è pronta per entrar nella Chiesa Rossa, un antico ordine di assassini ricercati dal Senato.
Tra lezioni di avvelenamenti e furti, dell'arte del combattimento e della seduzione, la giovane dovrà essere pronta a tutto pur di diventare a tutti gli effetti un'assassina.
Fallire significa morire e la morte non è nei piani di Mia.
Non la sua, per lo meno.




“Listen, girl: the books we love, they love us back. And just as we mark our places in pages, those pages leave their marks on us. I can see it in you, sure as I see it in me. You are a daughter of words. A girl with a story to tell”. 

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Quando le case editrici gettano tanto hype su un libro, le opzioni che mi si presentano davanti sono solamente due:
1. Mi delude;
2. Lo adoro e finisco per dar ragione alle voci che osannavano questo determinato titolo.


Avevo delle aspettative altissime per “Nevernight – mai dimenticare”, prima ancora che la Mondadori lo annunciasse tra le sue nuove uscite.
Non trovavo tanto originale la trama in sé quanto il contesto in cui si svolgeva l'intera storia. Ero incuriosita da Mia, da questa protagonista forte ed indipendente di cui non ho mai sentito neppure una critica. Mi affascinava la figura di Mr. Kindly, di questo non-gatto composto da nient'altro che ombre.
Erano davvero tanti i punti su cui mi aspettavo grandi cose, specialmente dopo esser rimasta sorpresa dalla trilogia di “Illuminae” di Kristoff, e ancor di più sono stati gli elementi che mi hanno delusa.
Partiamo dallo stile di scrittura: su questo punto regna l'indecisione più totale perché da una parte l'ho apprezzato molto per la sua “antica” originalità (il modo di descrivere le scene mi ha ricordato molto il teatro greco) mentre dall'altra ho trovato la narrazione molto lenta e a tratti pesante.
La storia è, inoltre, accompagnata da note che ho trovato più o meno utili; alcune servivano a meglio inquadrare il worldbuilding in cui si svolgono le azioni, altre erano semplicemente aneddoti divertenti ed altre ancora le ho trovate semplicemente inutili ed anche un po' noiose.
Per quanto mi riguarda, la narrazione ci ha messo davvero molto a carburare.
Inizialmente pensavo fosse un mio problema legato all'approccio alla lingua e al livello di inglese necessario per affrontare una lettura come “Nevernight” ma, pian piano, mi rendevo conto che questa iniziale difficoltà si attenuava sempre più mentre la fase di lentezza e di confusione continuava a persistere.
Durante la lettura, questa sensazione di smarrimento si è concentrata principalmente sul worldbuilding. Mettendo da parte l'ostacolo della lingua, notavo una forte difficoltà ogni qual volta si andava a toccare qualche elemento di questo universo narrativo dato “per scontato”: che fossero i movimenti dei tre Soli, i compiti dei vari funzionari della Repubblica di Itreya o i diversi volti protagonisti della religione di Stato, ho trovato tutto molto confuso.
Nonostante ciò, ho apprezzato molto il modo in cui i personaggi si muovevano in questo mondo oscuro e non spesso giusto. Ognuno di loro agisce in base al proprio credo, alle proprie esperienze, ai propri traumi e lutti. Erano sensati anche in un mondo che per me non aveva molto senso.
Malgrado quanto appena detto, però, sono davvero pochi i personaggi che ho davvero apprezzato:


1. Come speravo, Mia non ha deluso le mie aspettative. È un personaggio molto complesso sia a livello di storia personale quanto di scelte. Non sempre sono riuscita a comprenderla, alcuni suoi comportamenti mi sono sembrati un po' “fuori dal personaggio”, ma mai, neppure una volta, ho smesso di tifare per lei o di cercare indizi in grado di aiutarla nel compimento della sua vendetta. I continui “avanti e indietro” della sua narrazione (questi paragoni tra la Mia passata e la Mia presente) mi hanno tenuta sull'attenti per praticamente tutto il tempo. Inoltre ho trovato davvero originale l'idea di Kristoff di renderla una “tenebris” e di conferirle delle abilità che si intrecciavano perfettamente alle sue esigenze: Mia, infatti, può modellare le ombre, può sfruttarle come armi e rendersi invisibile al loro interno. Questo suo aspetto mi ha davvero incuriosita e spero di scoprire presto altro sul suo conto!
2. Il secondo personaggio che più mi ha incuriosita è Mercurio, il Sahiid di Mia. Non compare spesso quanto gli altri ma, a parer mio, è di fondamentale importanza se si vuole capire meglio non solo la protagonista che è stata sua allieva ma anche questo forte dualismo all'interno della Repubblica ma anche e soprattutto nella Chiesa Rossa dove Bene e Male sono fortemente intrecciati e dove il senso della giustizia può prendere strade inaspettate.
3. Come potrei non nominare Mr. Kindly? Anche su questo personaggio (se così possiamo chiamarlo) avevo aspettative altissime che non sono state affatto deluse. Questo gatto-ombra non è solo un animaletto da compagnia ma ricopre il ruolo di subconscio, di coscienza, di custode dei segreti più intimi ed oscuri di Mia. Mr.Kindly è stato il personaggio che mi ha lasciata più in ansia durante la lettura dell'intero libro. Mi aspettavo che da un momento all'altro scoprissimo qualcosa di terribile sulla sua natura, qualcosa che lo avrebbe allontanato da Mia o che, peggio, l'avrebbe resa più oscura di quanto già non fosse.

Ho trovato tutti gli altri personaggi piuttosto scialbi.
Ci sono stati sicuramente colpi di scena incredibili ed inaspettati (forse appunto perché ho trovato facilmente dimenticabile qualsiasi altro personaggio al di fuori di quelli che vi ho sopracitato) ma in quasi cinquecento pagine non sono riuscita ad apprezzare davvero nessuno dei personaggi secondari legati alla Chiesa Rossa.
Anche riguardo il famoso e temuto ordine degli assassini ho spesso avuto forti dubbi: i suoi allievi affrontano sicuramente materie fuori dal comune e prove che mettono a rischio la loro sopravvivenza ogni giorno ma questo ambiente “scolastico” ha fatto vacillare, a parer mio, tutta l'atmosfera oscura e violenta che mi aspettavo da una trama come quella di “Nevernight”.
Mi rendo conto, però, che i personaggi secondari non sono che un riflesso piuttosto esplicito dell'ambiente sociale che Kristoff ha voluto presentarci e quale luogo è meglio di una scuola per mettere a nudo gli animi e le menti intricate dei più giovani?
Sono stati diversi, quindi, gli alti e bassi che hanno accompagnato la mia lettura: uno stile profondamente dettagliato (a volte anche un po' troppo) ma un worldbuilding ricco quanto confusionario, personaggi banali ed insipidi e tra questi poche e rare perle, scenari accattivanti ed altri profondamente deludenti, un inizio lento ed un finale col botto.
Ho avuto davvero difficoltà nel dare un voto a “Nevernight – mai dimenticare”, mettere a confronto i pro e i contro, ma alla fin fine non sono pentita della mia scelta finale: 3,5/5 ⭐ e la speranza di poter accogliere con più entusiasmo i prossimi libri di questa chiacchieratissima trilogia!



Grafica: 5/5 ⭐.
Prezzo: 2/5 ⭐.




Ho un vago timore nel pubblicare questa recensione.
In un mare di cinque stelline, forse la mia è davvero una delle pochissime a non raggiungere neanche le quattro.
Ma il mondo è bello perché vario, no? *guarda tra le persiane alla ricerca di qualche sicario autodidatta o messaggi minatori* 👀
A parte gli scherzi (spero), mi auguro che questa recensione vi sia piaciuta e che vi abbia chiarito i motivi per cui secondo me “Nevernight – mai dimenticare” non è poi chissà quale capolavoro com'era stato annunciato.
Sono curiosa di leggere i seguiti e spero di cambiare idea su molte cose ma per ora preferisco non acquistarli. Possono aspettare!
C'è qualcuno di voi che, come me, ha avuto qualche difficoltà con questo primo libro?
Avete poi letto i seguiti? Cosa ne avete pensato, vale la pena continuare?
Detto ciò, spero di essere tornata una volta per tutte su questo blog e che questo ritorno inaspettato vi abbia fatto piacere.
Alla prossima recensione (pregando che non arrivi il mese prossimo)!


-Emme

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