Recensione | "La Quinta Stagione"



Salve a tutti i lettori sbucati, per caso o per abitudine, sul mio blog!
Era da tempo che non scrivevo su questo spazio anche se, mi giustificherò così, sono stata più presente sul mio profilo instagram (@365_livesofbooks) con le #Recensioniinpillole💊 .
Vale comunque, no?
Per settimane, però, mi sono portata dietro un peso.
Era un desiderio, una voglia costante non appoggiata dalla sensazione di incapacità che mi ha accompagnata per tutto il tempo in cui mi sono presa di pausa dai social, e cioè quella di recensire “La Quinta Stagione” di N.K. Jemisin.
Avrei potuto scrivere una recensione in pillole e parlarvene molto molto prima ma non penso che se lo meriti. Penso che questo libro abbia bisogno del giusto tempo per essere recensito così come io ho avuto bisogno di tempo per metabolizzarlo.
Ma bando alle ciance e partiamo subito con la recensione.
Siete pronti?
Ecco a voi la scheda informazioni:






Titolo: La Quinta Stagione
Autore: N.K. Jemisin
Casa Editrice: Oscar Vault 
Prezzo: 15,00
Edizione: Flessibile
Anno di pubblicazione: 2019
Numero di pagine: 487














L'Immoto è chiamato in tal modo per una ragione ben precisa: periodicamente, il pianeta è scosso da terribili sismi che provocano non solo cambiamenti climatici ma anche vere e proprie mutazioni dal punto di vista geografico.
Queste catastrofi vengono chiamate Quinte Stagioni e possono essere previste e controllate da figure speciali quanto temute: gli orogeni.
La loro importanza, però, viene costantemente surclassata dall'odio e dalla paura.
Gli orogeni, infatti, possono controllare i sismi quanto provocarli. Per questo motivo sono costretti a nascondersi per non essere uccisi o, se “fortunati”, portati lontani dalle loro famiglie e messi sotto la tutela del Fulcro che sfrutterà i loro poteri per il bene comune.
È in questa terra imprevedibile e crudele che si svolgeranno le storie di Damaya, Essun e Syenite, tre figure femminili molto diverse accomunate, però, da un terribile ed immutabile destino: l'orogenia.






“Ciò che devi ricordare è questo: la fine di una storia è solo l'inizio di un'altra.
È già accaduto, dopo tutto.
La gente muore. I vecchi ordini passano. Nascono nuove società.
Quando diciamo:“è la fine del mondo”, di solito è una bugia perché in realtà il pianeta sta bene.
Ma è così che finisce il mondo.
È così che finisce il mondo.
È così che finisce il mondo.
Per l'ultima volta”.







È passato tanto tempo da quando ho letto questo libro e me ne dispiace. 
Avrei voluto scrivere una di quelle recensioni chilometriche (che magari nessuno di voi avrebbe finito di leggere) e piene di dettagli che mi avrebbero permesso di rievocare ogni scena, ogni minuscolo frammento del mio cuore spezzato e che mi avrebbe fatto dire “okay, Miriana, puoi andare avanti adesso”.
Ed invece no, la mia memoria non regge fino a questo punto.
Ma ci sono alcune cose che sono rimaste indelebili e sarà di quelle che vi parlerò oggi.
Cosa potrei dire de “La Quinta Stagione”?
Beh, potrei dire che è un pugno allo stomaco, fin dal primo capitolo.
È stato un inizio così sconvolgente e personale da avermi stretto lo stomaco in una morsa e mozzato il respiro. La Jemisin è stata talmente coinvolgente da dover prendere una pausa dalla lettura già dopo il primo capitolo perché semplicemente era troppo da affrontare, un dolore troppo vivido e pulsante che mi faceva star troppo male per continuare.
Era la prima volta che mi capitava dopo un solo capitolo, quando ancora non sai bene dove ti trovi o non sei ancora affezionato a nessun personaggio in particolare.
Non dovrebbe esserci nulla in grado di ferirti, no?
La Jemisin ha stravolto anche questa legge universale.
E più andavo avanti con le pagine e più mi rendevo conto di quale autrice meravigliosa fosse questa donna. Mi sono innamorata del suo stile sublime, crudo e dettagliato ma al tempo stesso sottile e delicato. La Jemisin è stata in grado di rendere realistici i corpi (che siano umani, mostruosi o semplicemente tutto ciò che è fisico) e soprattutto le anime, la caratterizzazione dei personaggi, il loro credo e le loro paure.
Mi è stato impossibile non sentirmi coinvolta nelle storie delle tre protagoniste, non riuscivo a non sentirmi come loro o a pensare come loro. È stata un'esperienza sconvolgente, ai limiti dell'assurdo.
La Jemisin ha dimostrato tutta la sua empatia e penso abbia il dono di rendere tali anche chi non riesce nella vita a mettersi nei panni altrui. Ha reso impossibile leggere la storia di queste tre figure femminili senza vedere il mondo attraverso i loro occhi e sentire tutto ciò che le circondava con le loro emozioni che sono comprensibili anche nel male.
Inutile dire, quindi, che ho apprezzato i personaggi (i principali ed anche i secondari), penso siano stati caratterizzati in maniera perfetta, riflettendo anche gli usi e i costumi di questo mondo spezzato.
Anche se ho avuto qualche problema ad inserirmi nell'Immoto (ci viene in aiuto, però, la mappa!), penso che il worldbuilding sia stato strutturato in maniera davvero efficiente e realistico.
Non c'è una sola situazione a cui dar conto ma tanti Paesi e tante culture che vivono in maniera diversa, credono in cose diverse e soprattutto considerano l'orogenia in maniera diversa.
Così facendo, non ci siamo ritrovati di fronte a dei personaggi “standard”, tutti uguali, ma ad un gruppo di caratterizzazioni e culture ben distinte l'una dall'altra.
Ma non finisce qui.
Una cosa che ho apprezzato davvero tanto è lo stile di scrittura dell'autrice che è stata in grado di amalgamare perfettamente descrizioni dettagliate e scientifiche (che riprendevano termini di mineralogia e geografia) ad una narrazione più fluida ed emotivamente coinvolgente.
Vorrei parlarvi più a fondo della trama ma posso dire ben poco in realtà, tutto potrebbe apparire come uno spoiler e non voglio rischiare di rovinarvi la lettura.
Quello che posso dire è che non c'è mai un attimo di pace; “La Quinta Stagione” è un susseguirsi di azioni sconvolgenti, misteri, scoperte. Quasi cinquecento pagine di fiato sospeso!
I miei complimenti vanno, ancora una volta, alla Jemisin la quale ha voluto inserire situazioni che sembrano al limite dell'assurdo ma che toccano delle realtà di cui sentiamo parlare tutt'oggi: l'infanticidio, l'impatto dell'uomo sulla natura, la paura del diverso.
Sono davvero tanti gli argomenti esposti dall'autrice in questo primo libro e a quelli nominati precedentemente potremmo aggiungere: l'omosessualità, la poligamia, la schiavitù, la violenza fisica e psicologica.
La Quinta Stagione” è davvero tanto, si potrebbe star qui a discuterne per ore senza avvicinarci neppure vagamente alla fine del discorso. Volgarmente potremmo dire che è “tanta roba”.
Penso sia un libro rischioso, un azzardo.
Così tanti argomenti e scenari avrebbero potuto rendere la storia confusionaria, esagerata o incomprensibile ma la Jemisin ha un dono indescrivibile e ci ha regalato un miracolo che non ho potuto non premiare se non con 5/5 .
Non vedo l'ora di sapere di più sui seguiti.
Aspetto con ansia un qualsiasi annuncio da parte della Oscar Vault.
Non posso davvero più aspettare!



Grafica: 5/5 .
Prezzo: 5/5 .
Traduzione: 5/5 .




Mi sembra strano, dopo mesi di silenzio su questo blog, dire “e finisce qui questa recensione”.
Ho guardato la costina del libro per settimane e settimane, mi sono chiesta per tanto tempo quando sarebbe stato il momento giusto per prendere il pc, aprire questo file e finalmente dar voce al mio cuore.
Penso che quel momento sia arrivato e spero con tutta me stessa che il mio amore per questo libro sia arrivato a voi in maniera chiara e sincera e che abbia incuriosito chiunque di voi non abbia ancora avuto modo di leggere questa meraviglia.
Come sempre, vi ricordo che chiunque di voi voglia parlarne (o sfogarsi, in questo caso sono certa che servirebbe) può lasciare un commentino qui giù o, nel caso voglia inserire dei commenti spoiler, può scrivermi in direct sul mio profilo instagram (@365_livesofbooks).
Mi auguro che la recensione vi sia piaciuta!
Alla prossima,


-Emme


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