Recensione | Raven Boys


Buonsalve lettori! 👋
Dopo anni è arrivata finalmente la recensione che tutti aspettavamo (me compresa).
Dopo sei lunghi anni, dopo settantadue mesi di attesa, finalmente anch'io sono riuscita a portare a termine la lettura di “Raven Boys” di Maggie Stiefvater che attendeva impaziente sullo scaffale dal lontano 2013, dopo essere stato illuso più e più volte, iniziato ed abbandonato, sfogliato e riposto.
Prima di iniziare questa recensione, è d'obbligo ringraziare Asya di @angolorecensioni perché è solo grazie a lei se questo libro non ha finito per fare la muffa.
Sei un'eroina, Asya, davvero.
Ritorno seria e vi presento immediatamente la scheda informazioni:







Titolo: Raven Boys 
Autore: Maggie Stiefvater
Casa Editrice:
Rizzoli
Prezzo:
16,00
Edizione:
Rigida
Anno di pubblicazione:
2013
Numero di pagine:
466












Blue non ha la vista.
Non è una veggente come sua madre, non sa leggere i tarocchi come le donne che vivono sotto il suo stesso tetto, non è speciale.
Eppure, durante la notte della vigilia di San Marco, quando gli spiriti delle persone vicine alle morte attraversano il sagrato, è proprio lei a vedere Gansey.
Lui è affascinante, giovane e ricco, uno studente apparentemente come tanti della prestigiosa scuola di Aglionby. Tutto questo, però, non può cambiare il destino: Gansey non supererà l'anno.
Ciò nonostante, quando il ragazzo in carne ed ossa busserà alla sua porta, Blue non potrà fare a meno di aiutarlo nella sua folle impresa, anche se sa che probabilmente sarà lei la causa della sua morte.
Perché c'è solo un motivo per cui una ragazza senza poteri può aver visto uno spirito: perché lo ha amato o perché lo ha ucciso.





“Blue riconobbe la strana felicità che deriva dall'amare qualcosa senza sapere perché, quella strana felicità che a volte è così grande da sconfinare nella tristezza. Era così che si sentiva lei quando guardava le stelle.”









Raven Boys” non è una storia d'amore, anzi.
Questa è stata una grande sorpresa perché, date le premesse, era esattamente ciò che mi aspettavo da questo libro. La Stiefvater, invece, è riuscita a costruire su una base così classica (che avrebbe potuto attirare un numero infinito di cliché) una serie di avvenimenti incredibili ed inaspettati, spesso divertenti ma anche angoscianti però sempre estremamente accattivanti.
Non c'è stato un capitolo in cui non abbia scritto ad Asya una nuova teoria, in cui non abbia espresso il mio stupore o i miei timori riguardo ad eventi e soprattutto per i personaggi che, quasi tutti, sono riusciti a trovare un posticino nel mio cuore.
Anche se non ho apprezzato particolarmente la protagonista in quanto pressoché inutile a livello di trama, ho invece amato i “ragazzi corvo”, il gruppo di amici di Gansey, i quali sono caratterizzati davvero in maniera impeccabile: Ronan è caotico, senza filtri, un vero uragano che nasconde, però, anche un velo di profonda tristezza; Adam vive dei suoi valori, è testardo ed è costantemente alla ricerca della sua indipendenza; Gansey è un coprotagonista originale, più genuino di quel che sembra e la cui fede verso il proprio obiettivo è totale e totalizzante; Noah è misterioso e al tempo stesso semplicemente troppo adorabile per non volergli bene.
Sono loro i veri protagonisti della vicenda, uniti dalla ricerca quasi spasmodica della tomba di Glendower, il re gallese che, secondo la leggenda, offrirà un favore a chiunque riesca a risvegliarlo dal suo sonno eterno.
Le motivazioni che li spingono all'azione sono varie ed alcune più misteriose ed oscure di altre e tutte loro sono diventate ragione di innumerevoli teorie da parte mia e di Asya.
Non abbiamo smesso di complottare neppure per un secondo!
Nonostante ciò, il “non detto” è risultato più pesante delle possibili verità, generando spesso una grande confusione durante la lettura.
In generale, però, ho trovato l'elemento magico (che non si ferma solo al dono delle veggenti o alla leggenda di Glendower) veramente ben costruito e le atmosfere davvero ricche ed affascinanti. Alcune di loro mi hanno persino ricordato il bosco di Mercy Falls (una delle ambientazioni predominanti di “Shiver”, della stessa autrice), pervadendomi di nostalgia!
Nonostante la bellezza della natura e dell'energia che invade ogni cosa, però, anche l'oscurità ha una certa importanza in questo libro. Come l'autrice stessa conferma: “quando c'è un dio, c'è sempre una legione di demoni”. L'oscurità, però, in questo caso ha tratti tipicamente umani e si esprime sia nella crudeltà della violenza che nei sentimenti più intimi e nascosti dei personaggi, mutando le carte in tavola e gli eventi.
Ed anche i ragazzi corvo ne vengono colpiti (gettando me ed Asya in sessioni di angoscia e teorie deliranti) perché, ricordiamolo, si tratta sempre di adolescenti con paure e segreti e desideri che spesso non sono disposti ad ammettere neppure con loro stessi.
Da questo, però, evince anche lo splendido rapporto venutosi a creare tra i protagonisti che è fatto di speranza e sogni, sì, ma anche di situazioni reali e liti, di gelosie, timori e lacrime come possono essercene solo all'interno di una famiglia.
Penso che la Stiefvater abbia fatto un ottimo lavoro a livello umano perché, in caso contrario, mi sarebbe stato difficile affezionarmi così tanto ad ognuno di loro.
All'interno del libro ci sono state, però, delle mancanze che non mi hanno permesso di spingermi oltre con il voto finale che si ferma a solo 3/5 ⭐. Avrei preferito un ruolo diverso per la protagonista (di cui spero di vedere una maturazione nel corso della saga) e sicuramente qualche risposta in più alle mille domande che mi sono posta durante questo primo volume. Alcune situazioni sono state trattate con davvero poca cura, forse addirittura con superficialità dal punto di vista delle reazioni che avrebbero dovuto esserci, e l'ultima frase del libro è stata una bomba finale che ho trovato sicuramente un po' “too much”, fuori contesto.
Nonostante quanto detto, sono rimasta davvero sorpresa dalla lettura di “Raven boys” (dopo sei anni avevo perso ogni speranza che potesse piacermi) e sono curiosa di scoprire come si evolveranno gli eventi!



Grafica: 5/5 ⭐.
Prezzo:
4/5 ⭐.
Traduzione:
3/5 ⭐. Ci sono stati tantissimi errori durante tutta la lettura, sia di battitura che, a mio parere, di traduzione. Alcune frasi suonavano male o addirittura senza un senso tanto che spesso sono andata a libera intuizione!





Sono estremamente felice di aver recuperato questo libro e soprattutto di essere riuscita a cogliere dettagli che, ne sono certa, non sarei riuscita a comprendere ed amare se lo avessi letto “quando avrei dovuto”. Ed ovviamente sono contentissima di averlo letto in compagnia di Asya che è stata super clemente con i miei duemila audio e messaggi ed è stata una compagna di complotti sicuramente degna di questo nome!
Entrambe siamo curiose di vedere come si evolveranno alcune situazioni lasciate in sospeso in questo primo volume e, per quanto mi riguarda, incrocio le dita affinché la Rizzoli si convinca a continuare la traduzione di questa saga (ufficialmente bloccata al secondo titolo, “Ladri di sogni”) in modo da non dover cambiare nuovamente edizione acquistandola in lingua inglese!
Detto ciò, spero che la recensione vi sia piaciuta e che vi abbia incuriositi alla lettura di questo romanzo che nella sua originalità ha davvero molto da offrire!
Se avete già letto questo libro lasciatemi un commentino quaggiù oppure sul mio profilo instagram (@365_livesofbooks) in modo da poter continuare a parlarne insieme.
Vi auguro una piacevole domenica ed ovviamente tante splendide letture! ❤
Alla prossima,


-Emme



Commenti

Post più popolari