Recensione di "Fidanzati dell'inverno"



Buonsalve lettori e buona domenica!
Dopo circa un secolo dalla lettura di questo libro, sono finalmente pronta a parlarvi di “Fidanzati dell'inverno”, primo volume di una serie fantasy nata dalla penna di Christelle Dabos e portata in Italia da Edizioni e/o che ringrazio di cuore per averci permesso la lettura di questo gioiellino!
Ma non perdiamoci in chiacchiere ed ecco a voi scheda informazioni:





Titolo: Fidanzati dell'inverno - l'Attraversaspecchi 
Autrice: Christelle Dabos
Casa editrice: Edizioni e/o
Prezzo: 16,00
Edizione: Flessibile
Anno di pubblicazione: 2018
Numero di pagine: 505















In un mondo lacerato, i cui Paesi sono divisi in Arche sospese nel cielo, Ofelia apparirebbe a chiunque come la più delicata ed innocua delle creature. Impacciata, goffa e persino miope, la nostra protagonista ha sempre vissuto una vita essenzialmente tranquilla basata soprattutto sullo stretto rapporto con il suo nucleo famigliare e, in special modo, sull'amore che nutre per il proprio lavoro di archivista che condivide insieme all'adorato prozio.
Ofelia è, però, molto più speciale di quanto possa apparire allo sguardo di una persona esterna.
È infatti dotata di due doni che hanno dell'incredibile: attraverso il semplice tocco delle sue dita, è in grado di scoprire il passato degli oggetti e, inoltre, ha sviluppato nel tempo l'abilità di attraversare gli specchi come se fossero portali in grado di trasportarla da una parte all'altra di un edificio qualsiasi.
Un ordine dall'alto, però, sta per portarla via da quel mondo sicuro e tranquillo che è Anima: un matrimonio combinato ed indiscutibile trascinerà Ofelia nel gelido ed inospitale Polo, un'arca completamente diversa da quella in cui è cresciuta, dove sarà costretta a sposare Thorn, un giovane uomo appartenente alla temuta famiglia dei Draghi, costantemente in guerra l'uno con l'altro.





“«Attraversare gli specchi significa affrontare sé stessi» aveva detto il prozio al momento degli addii. Finché avesse avuto scrupoli, finché avesse agito d'accordo con la propria coscienza, finché fosse stata capace di guardarsi allo specchio ogni mattina, Ofelia non sarebbe appartenuta ad altri che a sé stessa”







Inizio col dire che questo libro mi ha conquistata già dalle prime pagine ed era da tempo che non mi accadeva qualcosa di simile all'effetto che “Fidanzati dell'inverno” ha avuto su di me.
Sono partita senza pretese, sapendo ben poco della trama e dei suoi personaggi e, soprattutto, senza aver letto o ascoltato recensioni che lo riguardassero.
Ad oggi, continuo a pensare che sia stata la decisione più giusta perché mi ha permesso di immergermi ancora più a fondo all'interno del mondo architettato dall'autrice che è, a mio parere, il punto forte di questo primo volume.
Ho trovato l'idea delle Arche davvero originale ed ho apprezzato particolarmente la scelta di donare ad ognuna di queste non solo delle caratteristiche territoriali diverse ma anche una vera e propria scala dei valori che cambiava da Paese a Paese dando così un ulteriore caratterizzazione ai personaggi che incontreremo nel primo capitolo di questa saga.
Per quanto riguarda le atmosfere, mi hanno personalmente ricordato quelle dei film dello Studio Ghibli (che forse molti di voi conosceranno per capolavori come “La città incantata”, “Il castello errante di Howl”, “Una tomba per le lucciole”, “Porco rosso” e tanti altri ancora) specialmente per il concetto di illusione di cui il libro stesso si nutre e che mi ha letteralmente trascinata all'interno di questo mondo senza che io potessi neppure accorgermene.
Un attimo prima ero nella mia stanza e l'attimo dopo pativo il freddo di Polo e cercavo di sopravvivere tra gli intrighi e le lotte di potere.
È stato un aspetto che mi ha resa felicissima durante la lettura!
Un elemento che mi ha colpito particolarmente è stato sicuramente l'utilizzo che viene fatto della magia la quale, ancora una volta, si divide in ramificazioni di diversa intensità ma che si esprime costantemente in maniera originale e diversa da qualsiasi altro libro fantasy che io abbia mai letto.
È stato davvero interessante scoprire i poteri di alcuni personaggi e vedere, pian piano, come questi ultimi si “trasformassero”, se così si può dire, in base alle circostanze e alla gravità di alcune situazioni.
Un altro elemento che ho apprezzato è sicuramente quello dei personaggi: ammetto che all'inizio temevo molto questo argomento perché dalle poche nozioni che conoscevo riguardo la trama mi era stato facile creare nella mia mente i primi pregiudizi, specialmente per quanto riguarda la protagonista ed il suo rapporto con Thorn.
Non aiutavano, inoltre, i trafiletti che definivano “Fidanzati dell'inverno” come un mix di “Twilight”, “The Hunger Games” ed “Harry Potter” e vi chiedo gentilmente di non fidarvi di quanto detto perché questo romanzo è qualcosa di completamente originale che non ha nulla a che vedere con le saghe sopracitate.
Ritornando ai personaggi, volevo aggiungere che sono stata più che contenta che l'autrice abbia dato ad ogni sfumatura di carattere una giustificazione adeguata. Ciò riguarda specialmente Ofelia la quale viene sì presentata con delle caratteristiche che nel tempo ho imparato a non sopportare nelle eroine dei romanzi ma che viene raccontata e, appunto, “giustificata” in una maniera tale che mi ha reso difficile odiarla.
In generale, però, devo dire di essere rimasta particolarmente sorpresa da quasi tutti i personaggi e la Dabos è stata geniale nell'inserire le illusioni anche anche all'interno dei rapporti tra le varie persone all'interno della scena.
Piano piano, in compagnia di Ofelia, abbiamo iniziato a far cadere gli altarini capitolo dopo capitolo ritrovandoci personaggi del tutto nuovi e differenti da come li avremmo immaginati all'inizio.
È stato spettacolare!
Per quanto riguarda la trama, ammetto che quest'ultima si svolge in maniera piuttosto lenta ma, in questo caso e rispetto ad altri libri, ho trovato azzeccata anche questa scelta da parte dell'autrice perché mi ha permesso di comprendere al meglio sia i personaggi che le ambientazioni in cui si ritrovavano a vivere.
A rendere più dinamica la storia, sono, a mio parere, proprio le lotte interne che fanno parte della quotidianità della famiglia di Thorn e che spesso potrebbero portare in difficoltà ed in pericolo proprio la nostra protagonista la quale dovrà affrontare una profonda crescita personale per sopravvivere a quel mondo spietato ed austero.
In generale, come avrete sicuramente capito, ho adorato “Fidanzati dell'inverno” e (la mia parabatai può essere sicuramente mia testimone!) mi è stato difficilissimo allontanarmene sia durante la lettura sia dopo averla già terminata.
A conti fatti, ho deciso di lasciare un voto finale di 4,5/5🌟, con la voglia di leggere e di scoprire ulteriori miglioramenti all'interno del secondo capitolo che dovrà fare i salti mortali per stupirmi almeno quanto ha fatto questo primo libro!




Grafica: 5/5 🌟.
Prezzo: 4,5/5 🌟. 
Traduzione: 5/5🌟.



E la recensione si conclude qua e, devo ammetterlo, sto tirando un sospiro di sollievo al sol pensiero.
Mi è stato difficile esprimere a parole la meraviglia di questo romanzo e credetemi se vi dico che mi sono trattenuta pur di non dirvi troppo ed evitare, così facendo, spoiler più o meno pericolosi.
Mi auguro, però, che tutto il mio pensiero riguardo a “Fidanzati dell'inverno” vi sia risultato chiaro e che gli indecisi scelgano finalmente di dare un'occasione a questo libro che io ho amato con tutte le mie forze!
Sono curiosa di sapere, però, la vostra riguardo il primo capitolo di questa saga perché ho sentito pareri davvero discordanti.
A voi è piaciuto? 🤷‍♀️


-Emme



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