Recensione di "Caraval"




Buonasera e buona domenica a tutti voi lettori!
È da tanto che non ci si vede, non è così? 🤔
Accompagnata da un'inquietante musica circense, direi di iniziare immediatamente con la recensione di oggi prima che il mio cervello sia così condizionato da questa soundtrack da riservarmi un altro bell'incubo stanotte! 😅
Oggi ho intenzione di mandare nuovamente all'aria la scaletta per parlarvi di “Caraval” della californiana Stephanie Garber e di cui presto uscirà anche un seguito sempre per la casa editrice Rizzoli (“Legend” in Italia dal 13 novembre).
Ed è proprio per questo motivo che ho deciso di cambiare un po' i miei programmi. Probabilmente se avessi atteso ancora, questa recensione sarebbe uscita ben più tardi del seguito!
Ma adesso è arrivato il momento di cominciare.
Vi lascio alla scheda informazioni e ricordate: “è solo un gioco”.



Titolo: Caraval
Autrice: Stephanie Garber
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: 18,00
Edizione: Rigida
Anno di pubblicazione: 2017
Numero di pagine: 423




















Ad unire Rossella e Donatella non è solo il sangue, non è solo la paura nei confronti di un padre violento. A tenerle unite è anche la magia di Caraval, lo spettacolo itinerante allestito dal misterioso Legend di cui non si sa nient'altro se non racconti e pettegolezzi.
Con il tempo, però, la speranza di ricevere un invito inizia a sfumare ed in special modo quando Rossella viene promessa in sposa ad un uomo che non ha neppure mai incontrato.
Ma poi avviene l'impensabile: tre inviti, uno per lei e per Donatella e l'ultimo per il suo futuro sposo, vengono recapitati tra le lettere della protagonista.
Per le due sorelle, però, quei biglietti hanno significati ben diversi: mentre per Rossella è la realizzazione di un sogno infantile prima di ritirarsi nella vita da sposa, per Donatella significa invece ottenere una chance per fuggire dalle angherie del padre e vivere finalmente libera lontana dalla sua città natia.
Sembra tutto troppo bello, tutto troppo semplice, ed infatti qualcosa di terribile accade davvero: Donatella viene rapita ed usata come obiettivo del gioco annuale di Caraval.
Per salvarla, Rossella dovrà partecipare e vincere la partita.
Ma non sarà così facile perché lo spettacolo, così come i suoi protagonisti, nasconde molti più segreti di quanti lei potesse immaginare. Alcuni addirittura mortali...





“Ma prima di immergervi nel nostro mondo, dovete ricordare che è tutto un gioco. Ciò che accade oltre questo cancello potrebbe essere spaventoso o eccitante, ma non lasciatevi trarre in inganno. Proveremo a convincervi che sia verso, quando in realtà è tutta una messa in scena. Un mondo fatto di finzione. Noi cercheremo di coinvolgervi, e voi state attenti a non farvi coinvolgere troppo. I sogni che diventano realtà possono essere bellissimi, ma anche trasformarsi in incubi quando le persone non vogliono svegliarsi”.







Ed ora inoltriamoci nella recensione vera e propria.
Da dove iniziare? Mmh...
Io partirei dai personaggi che, a mio parere, sono stati il punto carente di questo libro.
La protagonista del nostro racconto è Rossella, una giovane donna bella ma pudica, con tanti sogni ma al tempo stesso con tante (e comprensibili) paure.
Non a caso, il suo sogno più grande è quello di vivere al sicuro e di estendere questa sicurezza anche alla sorella minore, molto più sfrontata e combina guai.
Non ho affatto apprezzato il personaggio principale e devo ammettere che ho trovato la scelta di utilizzare solo il suo punto di vista davvero pessima in quanto la psicologia di Rossella è molto semplice ma al tempo stesso davvero noiosa.
Non ha fatto altro che esprimere lo stesso pensiero pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, per poi ribaltare completamente la situazione e trasformarsi in una profonda ipocrita che non mi ha lasciato nulla non appena conclusa la lettura se non una grande confusione.
Capisco l'impossibilità di utilizzare altri punti di vista per via dei numerosi misteri e segreti che riguardano Caraval ed i suoi artisti ma al tempo stesso credo sarebbe stato molto più opportuno l'utilizzo di una terza persona più ampia che avrebbe permesso all'autrice di spaziare anche con i sentimenti degli altri personaggi.
Per quanto riguarda Donatella, invece, non sono riuscita a farmela piacere in nessun modo.
Nonostante quello che verremo a sapere sul suo conto, l'ho trovata molto egoista, spesso fastidiosa e a tratti anche ingrata nei confronti di Rossella che voleva solamente proteggerla.
Julian è, forse, uno dei pochi personaggi che sono riuscita a farmi piacere almeno un pochino.
Dico così perché l'ho trovato a volte banale (ed irritante nello sbagliare per tutto il libro il nome della protagonista) ma altrettante volte mi ha incuriosita con i suoi modi di fare.
Ci sono sicuramente altri personaggi (al di fuori di questi tre che potremmo definire principali) che ho trovato piuttosto interessanti e di cui mi sarebbe piaciuto sapere di più come Legend, Dante e Aiko.
Proprio per questo motivo, insisto con il dire che avrei preferito sicuramente una terza persona più estesa anche ai personaggi secondari.
Anche per quanto riguarda lo stile di scrittura dell'autrice, mi dispiace ammettere di non essere riuscita ad apprezzarlo interamente: sarà la scelta di utilizzare un linguaggio molto semplice ed accessibile a tutti, sarà l'idea dell'autrice di utilizzare sì una terza persona ma prendendo come unico punto di vista Rossella, ma davvero non sono riuscita a farmelo piacere.
Data la classe sociale delle due sorelle, mi aspettavo sicuramente qualcosa di più per quanto riguarda il linguaggio utilizzato all'interno del romanzo, sia per quanto riguarda i dialoghi sia per i pensieri della protagonista.
Parlando delle atmosfere create dalla Garber, direi che ci siamo ad un buon 70%.
Rispetto ai personaggi, il mondo creato dall'autrice mi è sembrato molto vivido, molto realistico e fattibile, in qualche modo. Anche l'elemento magico descritto è stato davvero ben calibrato e non è caduto nei classici cliché di altri libri fantasy. Sono stati solo i pensieri di Rossella a riguardo a fuorviarmi dall'immergermi completamente all'interno di Caraval.
In generale, il libro è stato carino ma non all'altezza delle mie aspettative che erano piuttosto alte.
A conti fatti, ho lasciato a “Caraval” un voto complessivo di 3,5/5 🌟.
Il finale, infatti, mi ha convinta a fare un passo indietro e a scegliere di leggere ugualmente il secondo volume. Spero vivamente che in “Legend” l'autrice abbia il buon senso di ampliare i punti di vista perché un nuovo romanzo incentrato su Rossella non riuscirei proprio a tollerarlo!



Grafica: 5/5 🌟. Il libro è assolutamente meraviglioso e curato nei minimi dettagli!
Prezzo: 3,5/5 🌟. Ho trovato il prezzo piuttosto alto per la lunghezza del romanzo. Al tempo stesso, però, capisco questa scelta editoriale dovuta non solo all'edizione rigida ma anche, appunto, a tutti questi meravigliosi elementi di grafica aggiunti al libro e che lo rendono semplicemente bellissimo!
Traduzione: 5/5🌟.





Ed è così che si conclude questa recensione serale.
Quanti di voi hanno letto “Caraval”? 🎪
Sembrava essere il caso editoriale dello scorso anno. Voi cosa ne avete pensato?
Data questa recensione, lo leggerete oppure proverete a cercare qualche altro libro dalle ambientazioni circensi? 🔍
Spero di ricevere vostre notizie, qui o sul mio profilo instagram @365_livesofbooks) e che la recensione vi sia piaciuta.
Vi auguro una buona serata e buona lettura! 💖




-Emme



Commenti

  1. Oh mamma mia, ho letteralmente amato questo libro *^*
    Le sue atmosfere circensi, il mistero da risolvere, i tanti segreti e questo mondo così ammaliante... Semplicemente wow!
    Uniche pecche? Forse qualche buchetto qua e là, l'inettitudine della protagonista che non dice le cose quando andrebbero dette e infine quelle similitudini e metafore un po' troppo ardite per i miei gusti ahah
    In generale però bello bello!
    Se ti va di leggere la mia recensione la trovi qui c:
    Ciau!

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