Recensione di "Un libro ti salverà"
Titolo: Un
libro ti salverà
Autrice:
Erika Swyler
Casa
Editrice: Garzanti
Prezzo:
10.90
Hello again
readers! 👀
Prima di
andare a letto ci tenevo particolarmente a condividere con voi quella
che è stata la mia ultima lettura, conclusa proprio questa mattina
dopo tre giorni di angoscia, teorie e tanto coinvolgimento da parte
di una trama bella quanto inaspettata: “Un libro ti salverà”
si presenta come un romanzo davvero affascinante, sono stata attratta
fin da subito dalla verità assoluta ritratta già a partire dal
titolo e la trama mi ha incuriosita a tal punto che ho sofferto
terribilmente l'attesa che precedeva l'acquisto di questo romanzo.
La trama si
svolge su due linee temporali: la prima è l'epoca attuale dove
Simon, un bibliotecario che sta perdendo la propria casa, viene a
conoscenza di un misterioso libro che, a detta del mittente che
gliel'ha spedito senza alcuna pretesa, contiene delle importanti
verità riguardo la sua famiglia; la seconda riguarda, appunto, gli
anni narrati dal libro (intorno al 1700) che si presenta come il
diario di Mr. Peabody, il proprietario di un circo itinerante, il
quale aveva annotato su quelle pagine tutti gli avvenimenti
importanti accaduti nella carovana. Tra questi anche l'incontro con
Amos, un ragazzino muto, il quale si presenterà subito come
un'incredibile fonte di guadagno.
Ad
accomunare Simon ad Amos è il senso di perdita; il primo, infatti,
aveva visto sua madre morire nella stessa acqua che considerava il
suo elemento, la sua fonte vitale, e successivamente aveva visto
sparire suo padre, distrutto dal dolore, e sua sorella Enola, fuggita
alla ricerca della libertà del circo che, molti anni prima, aveva
accolto la loro stessa madre. Amos, invece, è stato abbandonato
nella foresta dalla famiglia a causa della sua disabilità,
rendendolo selvaggio ed isolato dal mondo “umano”.
Mentre Amos
lotta contro la propria natura per avvicinarsi al mondo civile, Simon
combatte contro una civiltà che gli sta togliendo tutto e contro una
terribile realtà che, puntualmente, si abbatte contro le donne della
sua famiglia.
Sua madre
non è stata la sola, a quanto pare, ad uccidersi tra le onde del
mare, ma anche sua nonna, la sua bisnonna e tante altre prime di
loro. Tutte morte annegate giovanissime, tutte il 24 luglio.
Non può
essere un caso e Simon, attraverso la storia di Amos, nella gioia e
nella tragedia, dovrà svelare il mistero che da secoli condanna la
sua famiglia.
Cullati
dallo sciabordio delle onde e dalle ruote della carovana, tra
tarocchi e presenze misteriose, la data della tragedia si fa sempre
più vicina ed Enola, che Simon non vede da anni ma che intende
salvare a tutti i costi, potrebbe essere la prossima vittima del
terribile enigma del libro di Peabody.
Okay,
adesso facciamo tutti un respiro profondo.
Ci siamo?
Okay, okay.
Riprendiamo...
Questo
libro aveva tutte le caratteristiche necessarie per piacermi: un
enigma, oscure presenze, un libro misterioso e persino l'elemento
circense che raramente ho affrontato nell'ambito letterario.
Ho trovato
lo stile dell'autrice davvero perfetto, descrittivo nei momenti più
adeguati e carico di dialoghi che non hanno mai lasciato la scena
vuota, priva di significato.
Inizialmente
trovavo i personaggi un po' piatti, soprattutto quelli che
riguardavano la linea temporale di Simon, ma pian piano sono riuscita
ad apprezzare anche loro ed affezionarmici senza ulteriori
ripensamenti: ho apprezzato molto Yelena ed Amos, il loro rapporto
era davvero meraviglioso, e in modo particolare Enola che si è
dimostrata particolare e divertente, un vero uragano!
Per quanto
riguarda la trama, neanche adesso mi posso lamentare: scelte
stilistiche davvero azzeccate, a parer mio, perché capitolo dopo
capitolo sentivo l'ansia diventare sempre più forte e, ogni volta
che ci avvicinavamo di più alla verità e alla data finale, la
tensione saliva alle stelle, impedendomi così di fermare la lettura!
Ho
apprezzato le descrizioni che l'autrice ci ha fornito per entrambe le
linee temporali; se chiudo gli occhi riesco ad immaginare
perfettamente la stanza dei tarocchi o la stalla di Zolletta di
Zucchero, la casa sulla costa e la biblioteca dove Simon lavora con
devozione.
Mi è
piaciuto molto la relazione tra il protagonista ed Alice, quell'amore
che si trascina dietro anni di gelosie celate, desideri nascosti nel
profondo del cuore e che, nonostante tutto, non è mai risultato
pesante a livello di trama.
Ammetto di
aver odiato Evangeline, un personaggio fondamentale per capire la
tragica storia di queste donne, anche se è stato bello affrontare
tutti i suoi tratti psicologici, i motivi che l'hanno spinta ad agire
in determinati modi, le paure che l'hanno frenata, i sentimenti che
l'hanno cambiata.
Lo stile
della Swyler è ben studiato ma mai freddo. È, piuttosto,
travolgente e pulsante come un cuore vivo.
Ho trovato
una sola pecca all'interno del libro ed è stata la grafica: capisco
che dobbiamo immaginare i disegni presenti come uno svago, uno sfogo
di un uomo anziano e svogliato, ma le illustrazioni erano davvero
raccapriccianti.
Anche se
una presenza molto importante all'interno della storia è quella dei
tarocchi, profeti della sorte terribili delle donne della famiglia di
Simon, ho trovato inutili le raffigurazioni offerte dato che le carte
venivano abbondantemente descritte dalla mano sapiente dell'autrice.
Nonostante
ciò, la lettura di “Un libro ti salverà” è stata
un'esperienza strana, unica.
Mi sono
sentita sfruttata, sedotta e abbandonata tanto che, una volta finita
la lettura, quasi non ci credevo!
Infatti,
malgrado il finale mi sia piaciuto, l'ho trovato troppo freddo,
distaccato dal resto della storia come un addio lasciato al silenzio
più profondo e terribile, come da un amante che, dopo aver placato
le sue voglie, ti lascia andare senza dire una parola.
Non sono
riuscita a dare a questo romanzo il voto che, forse, merita.
Ho deciso
di dargli un 3,5/5🌟 che sì, non è un voto basso, ma non è neppure
ciò che pensavo sarebbe accaduto nel momento in cui mi sarei trovata
a scegliere.
Sarà per
le illustrazioni un po' scadenti o per questo finale che, nonostante
tutto, mi ha lasciato questo senso di nostalgia ma non mi sono
sentita di dargli di più.
Ho premiato, però, la trama ben sviluppata di "The book of speculation", titolo originale dell'opera, la varietà dei personaggi e lo stile corposo, incisivo e fotografico dell'autrice che sono i motivi per cui rileggerei volentieri questo romanzo!
Penso che abbia tutte le caratteristiche per essere un ottimo libro (e, nella mia fantasia, anche un ottimo film!🎬) che potrebbe interessare ad una fetta piuttosto ampia di lettori.
Se qualcuno
di voi l'ha letto, sarei felice di sapere cosa ne pensate voi del romanzo in generale e in special modo del finale.
La
recensione è ormai finita ed io spero che qualcuno di voi si senta
invogliato alla lettura di questo piccolo gioiellino di cui,
sfortunatamente, non avevo mai sentito parlare prima.
Forse è
stato davvero il destino, forse quello era davvero il mio libro,
concetto che più volte viene ribadito nel corso della lettura, e la
mia mano è scivolata con naturalezza sul dorso di quei libri prima
di incontrarlo e fermarsi con decisione proprio su questo titolo.
Non so se
mi sono spiegata.
Vi lascio
qui la seguente domanda: avete un vostro libro, un romanzo che
sentite vicino al vostro essere, che vi rappresenta?
Lasciate un
commento qui giù, sono curiosa di sapere cosa ne verrà fuori!
Vi auguro
la buonanotte e splendide e felici letture! 🌙
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