Recensione "L'Usignolo"
Titolo: L'Usignolo
Autrice: Kristin Hannah
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 12.50
Hello everybody and welcome back
to my blog! ✨
Dopo circa due settimane di
blocco assoluto sono riuscita a terminare “L'Usignolo” di
Kristin Hannah, un romanzo storico ambientato nella Francia del 1940.
Il libro, anche se di sole 466
pagine, racchiude in sé vicende terribili ma anche grandi personaggi
che, in un modo o nell'altro, hanno lasciato un segno profondo nel
mio cuore.
La storia ha per protagoniste due
sorelle, Vianne e Isabelle, che vivono lontane l'una dall'altra dopo
che il ritorno a casa del padre dalla Grande Guerra e la morte
prematura della madre ha spezzato irreparabilmente la loro famiglia.
La maggiore, Vianne, vive a
Carriveau insieme al marito Antoine e la loro figlioletta Sophie.
Nella loro casetta a Le Jardin
tutto sembra procedere tranquillamente fin quando i sussurri di una
guerra che sembrava lontana ed irraggiungibile non devastano la
sicurezza della loro quotidianità: Antoine è stato chiamato per
combattere e, come lui, migliaia di uomini provenienti da tutto il
Paese.
Destino vuole che, intanto,
Isabelle, nell'entusiasmo dei suoi diciannove anni e per la rabbia di
tutti gli abbandoni subiti, venga costretta a lasciare il collegio in
cui vive.
Le direttrici sono stanche delle
sue fughe continue, dei rimproveri e del suo essere irrispettosa.
Isabelle sa, però, che, come
molti anni anni prima, suo padre non la vorrà con sé e così sarà
per sua sorella Vianne che ha passato la vita ad evitarla come se
fosse malata di peste.
Come volevasi dimostrare, al suo
arrivo il padre non è affatto contenta di averla tra i piedi e la
manda via, nonostante tutti i tentativi della figlia per rimanere in
modo di poter aiutare i francesi nel duro periodo che stanno per
vivere.
Durante il viaggio per
raggiungere la casa a Le Jardin, però, i soldati nemici sferrano un
duro attacco sulla gente comune e questa tragedia segnerà il destino
di Isabelle e, sopratutto, renderà ancor più ferma la sua
decisione: lei non rimarrà semplicemente a guardare.
Dovrà mettere alla prova tutto
il suo coraggio per tornare a casa e per combattere i nazisti.
Allo stesso modo, però, anche
sua sorella dovrà stringere i denti e lottare perché il nemico che
ha invaso il loro Paese ha occupato anche la sua casa.
Vianne e Isabelle sono
completamente diverse l'una dall'altra sia per età che per
esperienza e persino per gli ideali ma dovranno collaborare ed essere
forti per proteggere la loro famiglia e le persone che amano.
Un romanzo duro, sincero e
toccante quello dell'autrice Kristin Hannah che, malgrado alcune
scelte definibili “banali” e le accuse di aver palesemente
plagiato il libro “La bicyclette blueu” di Règine
Deforges, è riuscita a tenermi incollata alle pagine, facendomi
apprezzare un libro che, nonostante la trama affascinante,
probabilmente non avrei mai scelto per primo in mezzo alla mia
immensa wishlist.
Sarà per il periodo particolare
in cui mi trovo, sarà per le esigenze di vicende in grado di
smuovere i miei sentimenti, ma “L'Usignolo” ha avuto su di me un
impatto incredibile ed è stato in grado di angosciarmi ma anche di
commuovermi, specialmente nelle ultime sessanta-ottanta pagine.
Vi chiedo scusa se la mia
recensione non sarà particolarmente lunga ma è l'unico modo che ho
per parlarvi di questo libro senza sganciare bombe-spoiler davvero
pesanti (e scusate il modo di dire, sono una persona orribile).
“L'Usignolo” è un lungo
viaggio alla ricerca di sé stessi e dei propri sogni, dove il
coraggio di essere sé stessi e il bisogno di dimenticare stridano
tra loro eppure combaciano attraverso tre punti di vista, passati e
futuri, del tutto distanti l'uno dall'altra.
Ho apprezzato particolarmente la
scelta di un narratore interno e “fuori” dalla vicenda che sia
però misterioso ed inafferrabile.
Questo ha reso la vicenda ancora
più avvincente, ancora più incalzante: chi sarà a sopravvivere? A
chi spetterà quel futuro e cosa accadrà a chi, invece, resterà
indietro?
Un altro punto a favore va alle
vicende amore che, seppur presenti, non risultano totalizzanti e
oppressive. Infatti, anche se l'amore è un punto cardine all'interno
dell'opera quest'ultimo si concentra per di più sul concetto di
Patria, di amicizia e di coraggio perché, in special modo in quei
tempi, amare era la cosa più terrorizzante e coraggiosa che un uomo
o una donna potesse fare.
Anche se a piccoli passi, ho
apprezzato man mano ogni personaggio che, nella sua specificità, è
riuscita ad insegnarmi qualcosa come l'importanza suprema del
rispetto, anche per il nemico, e del non dimenticare mai né
noi stessi né tanto meno le orribili vicende che, in un modo o
nell'altro, ci toccano tutti imprescindibilmente.
Detto ciò, non posso che
consigliarvi la lettura de “L'Usignolo” nel quale ho
lasciato, oltre ad un fiume di lacrime, anche pezzetti sgretolati del
mio povero cuore.
Non l'ho trovato perfetto, credo
che la scrittrice abbia adottato delle scelte alquanto banali e, in
alcuni momenti, mi sarebbe piaciuto approfondire situazioni ed
argomenti più pesanti come i punti di vista di alcuni personaggi sul
punto di morire, i trattamenti ed i lavori durante la prigionia nei
campi di concentramento o l'evoluzione psicologica di determinati
punti di vista in situazioni traumatiche ed orribili.
Questi accorgimenti, a mio
parere, avrebbero reso “L'Usignolo” davvero completo!
Ho deciso di dare all'opera di
Kristin Hannah, quindi, non il massimo dei voti
ma bensì 4/5⭐, sperando di poter
leggere altri libri di questa autrice e di poter trovare opere
altrettanto toccanti ma anche più crude e sincere.
ℹE voi cosa
ne pensate?
Avete letto
questo libro o altre opere dell'autrice?
Quali sono
i vostri libri storici preferiti?📚
Commenti
Posta un commento