Recensione "L'universo nei tuoi occhi"

(per confermare ciò che leggerete in seguito, ho deciso appositamente questa foto. L'anno scorso non avrei mai avuto il coraggio di indossare un pantaloncino...)


Titolo: L'universo nei tuoi occhi
Autrice: Jennifer Niven
Casa editrice: DeA
Prezzo: 14.90 euro

Salve lettori! 📚
L'orario esatto in cui inizio a parlarvi di questo libro è 01:20 ma l'ho appena terminato e ho bisogno, sento davvero la necessità, di parlarvi di questo libro.
Oggi vi propongo, quindi, una lettura che credo molti di voi abbiano già affrontato ma che ci tengo ad approfondire sul blog non per aggiungere un altro post, non per farmi pubblicità tra i lettori, scegliendo libri “alla moda” solo per ottenere più visualizzazioni, ma per il contenuto così “banale” (passatemi il termine) eppure così complesso che viene trattato ne “L'universo nei tuoi occhi” di Jennifer Niven.
Inizio col dire che ho comprato questo libro con diversi dubbi: a differenza di molti, non avevo apprezzato particolarmente il primo libro della Niven (“Raccontami di un giorno perfetto”) se non per il suo stile semplice ed incisivo e temevo che l'autrice avrebbe potuto trattare con troppa superficialità quel tema a cui tengo così tanto, cioè quello del bullismo.
Vi parlo da ex-vittima, da attuale complessata e da lettrice stanca di leggere di personaggi sottomessi al loro peso e agli altri, sono stanca di leggere di personaggi stronzi (non possono essere definiti in altro modo) che da carnefici passano ad eroi con un semplice schiocco di dita.
Non è vero che i bulli non se ne accorgono, non è vero che i loro sono solo giochi innocenti. Sono esseri umani con bocche ed orecchie e mani: sanno di star ferendo qualcuno (fisicamente e verbalmente). Potranno avere mille scuse per ferire le loro vittime (per divertirsi, per scherzare, per non dover temere il giudizio degli altri, per vendicarsi di chi ha le palle per sbatter loro in faccia la realtà) ma nessuna di queste sarà mai sufficiente a scusare il loro comportamento malato.
Ma è anche vero che gli stessi bulli sono, spesso e volentieri, vittime, anche se lo nascondono dietro violenza e crudeltà gratuita.
Ed è proprio in questo modo che si struttura “L'universo nei tuoi occhi” (e ringrazio ancora la Niven per aver messo nero su bianco questo concetto basilare che ancora non viene capito ed accettato da tutti): da una parte c'è Libby, “classica” vittima presa di mira per il suo peso (anche se di classico ha ben poco, ma di questo vi parlerò più tardi), mentre dall'altra c'è Jack, carnefice per paura di perdere quella vita e quella popolarità guadagnata con tanto impegno e fatica.
Anche se apparentemente diversi (come inizialmente possono apparire i loro ruoli) in realtà Jack è l'unica persona al mondo a poter capire Libby e viceversa; egli è infatti affetto da prosopagnosia e non riesce, quindi, a riconoscere il volto di nessuno, neanche delle persone a cui vuole più bene. Ed è proprio per questo che non può dirlo a nessuno, neppure alla sua famiglia, in modo da non diventare, così facendo, vittima delle angherie dei suoi compagni.
Ed è per lo stesso motivo che decide di accettare la sfida di un suo compagno di classe, malgrado capisca quanto stupida ed insensibile sia: quella di montare, letteralmente, Libby come se fosse un toro.
Nonostante abbia preso questa decisione, Jack scrive una lettera di scuse alla ragazza, spiegandole per filo e per segno i motivi per cui avrebbe compiuto un gesto così terribile nei suoi confronti.
Ma la situazione si evolve in maniera diversa da quanto si sarebbe aspettato: Libby, infatti, gli tira un pugno ed entrambi finiscono in presidenza.
Ed è da qui che ha inizio la loro storia così strana e particolare eppure così realistica da mettere i brividi.
Ho trovato “L'universo nei tuoi occhi” un capolavoro assoluto che mi ha tenuta incollata fino all'ultima pagina e che mi ha fatto tremare per la commozione malgrado non si evolva in una tragedia.
Jennifer Niven non ha bisogno di far morire qualcuno per puntualizzare un concetto duro quanto il bullismo e, attraverso il coraggio dei due protagonisti (che si alternano in capitoli brevi ma intensi e carichi di significato), è in grado di offrire un valido esempio di come comportarsi di fronte ad una situazione del genere.
Ed è proprio per questo che ho adorato la caratterizzazione di Libby e Jack, che non cadono mai nella banalità e nel fanservice come molti altri libri del genere: Libby è coraggiosa perché, nonostante le tragedie che hanno colpito la sua vita, è riuscita ad andare avanti, ad essere sincera con tutti (ed in primo luogo con sé stessa, che non è scontata come cosa) e a proseguire per il raggiungimento dei propri sogni; Jack è un personaggio difficile da discutere perché, come molti, si nasconde dietro maschere quasi impossibili da gestire e che ci fanno chiedere quale sia il suo reale volto, alla fine dei fatti. È spiritoso ma mai cattivo (come dimostrano le sue azioni), è più forte di quanto creda e più gentile di quanto sembri agli altri.
La prosopagnosia non è vista come un ostacolo dalla Niven ma semplicemente un modo come un altro di mostrare la realtà che ci circonda: importa davvero il colore della nostra pelle? Importa davvero la forma del nostro viso, la grandezza dei nostri fianchi o la taglia che portiamo? Importano davvero tutti questi dettagli quando non siamo in grado neanche di riconoscere chi siamo davvero?
Jack può riconoscere le persone accanto a lui semplicemente trovando un tratto particolare che le distingua e di cui spesso gli altri non sono neanche a conoscenza, così come accade per Libby.
E lei, così meravigliosa e solare, è davvero un grande esempio da seguire: noi non siamo la nostra taglia o il colore della nostra pelle, non siamo la nostra altezza né il modo in cui appariamo agli altri.
Immaginate di essere ciechi, di non poter riconoscere le persone che vi sono accanto; allora che cosa conterebbe davvero?
Vi do io la risposta: il modo in cui ci comportiamo con gli altri ed il modo in cui questi si comportano nei nostri confronti.
Dopo aver letto questo libro non posso che ripensare alla frase “Have courage and be kindtratta dal film di Cenerentola che, semplicemente, vuol dire Abbi coraggio e sii gentile”.
Perché proprio questa frase? Beh, come vi ho detto all'inizio della recensione tengo particolarmente al tema del bullismo in quanto io stessa sono stata vittima delle angherie dei miei coetanei.
In quei momenti non mi sentivo “desiderata” (proprio come Libby all'interno del romanzo) e avevo troppa paura per esprimere me stessa nel modo in cui avrei desiderato. Tutto ciò che avrei voluto, in quei momenti, era una parola gentile, un sorriso che non è mai arrivato.
Solo crescendo mi sono resa conto che non ero l'unica ad avere paura.
Mi sono sentita dire tante cattiverie nel corso della mia vita (e tante altre ne sentirò, poco ma sicuro, perché la gente spaventata sa essere cattiva in modi in cui non potrebbe mai immaginare) ma mi hanno anche detto “scusa”, mi hanno detto “ho avuto paura di andare contro il gruppo” e, in qualche modo, ho capito una cosa che, da bambina, non avrei mai potuto concepire e che, se potessi parlarle, le direi di certo: “non avere paura di essere te stessa, qualcuno, un giorno o l'altro, apprezzerà il tuo essere diversa e rotondetta, riderà alle tue battute e alle tue citazioni letterarie/cinematografiche e apprezzerà ciò che ti rende speciale; non avere paura degli altri perché, scavando a fondo, potresti scoprire che loro hanno molta più paura di te, della tua originalità, della tua fantasia, del tuo essere semplicemente chi sei; e sii gentile, sempre, anche con chi credi che non possa meritarlo. Non puoi mai sapere cosa gli passa per la mente, se ha bisogno semplicemente di un sorriso o di un abbraccio, non sai se sta passando un brutto periodo o se, per un motivo o per un altro, ha paura e si sente solo. Sarai triste, per un lungo periodo non riuscirai a guardarti allo specchio e piangerai tanto, spesso, per cose futili e così sciocche che, a ripensarci, un giorno riderai, te lo assicuro. Questo potrebbe cambiarti, renderti qualcuno che non sei, ma non lasciare che accada: non essere ciò che gli altri vogliano che tu sia, rispondi semplicemente a te stessa e al tuo cuore. Non essere la persona che gli altri vorrebbero vedersi venire incontro, offri semplicemente te stessa e non avere paura degli sguardi degli altri. Sii semplicemente te stessa e non avere paura”.

Ringrazio tantissimo Jennifer Niven per questo piccolo capolavoro. Il suo stile così semplice, accessibile a tutti, eppure così incisivo non permetterà mai a nessuno di scordare gli insegnamenti che Libby e Jack ci hanno voluto offrire, trasmettendo sé stessi e non ciò che noi lettori vorremmo che fossero.
Ringrazio questo romanzo perché mi ha permesso di guardarmi alle spalle, in passato che mai avrei voluto ricordare, e ritornare ad affacciarmi al presente più forte e coraggiosa di quanto non fossi prima.
Non posso che dare 5/5 ⭐ a questa meraviglia e consiglio la lettura di questo gioiellino a chiunque, ragazzi ma anche adulti, perché non è mai troppo tardi per accettare sé stessi ed essere gentili con il prossimo!


Ps. scusate lo sfogo. Ore: 02.22

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