Recensione "La Storia Infinita"

Titolo: La Storia Infinita
Autore: Michael Ende
Casa Editrice: TeA
Prezzo: 11 euro

Buonasera lettori! 📚
Eccomi qui a parlarvi di uno dei “grandi” libri (come lo definisce la stessa casa editrice) che ha segnato l'infanzia di molti noi, alcuni persino avvicinandoli a questo grande e meraviglioso stile di vita che è la lettura.
Questo, però, non è il mio caso; io non conoscevo il libro né tanto meno la sua versione cinematografica (che ho avuto l'occasione di guardare “a spezzoni” solamente quest'anno) ma la trama generale de “La Storia Infinita” è conosciuta da tutti, da grandi e piccini, da lettori o da chi ha solamente visto la pellicola del 1984: Bastiano, dieci anni, è un bambino comune. Non è bello o particolarmente coraggioso. Inoltre, la sua famiglia è stata spezzata dalla morte della madre, mandando all'aria il rapporto del bambino con il padre. Come se non bastasse, non è popolare neppure a scuola dove viene costantemente preso di mira dai bulli.
Ed è proprio per sfuggire alle angherie dei compagni che un giorno viene a rifugiarsi in un negozio di antiquariato dove il proprietario (il signor Coriandoli) sta leggendo un libro dall'aspetto misterioso: appunto, “La Storia Infinita”.
Colto dalla curiosità e da un'irrefrenabile voglia di leggerlo, Bastiano ruba il libro e si chiude a chiave nella soffitta della scuola.
Il testo scritto da Michael Ende è un vero e proprio “libro nel libro”: noi possiamo infatti leggere delle vicende di Bastiano, delle sue paure e della sua grande passione per la lettura, ma veniamo a conoscenza anche di ciò che sta accadendo all'interno del volume, della storia di Fàntasia, vicina alla rovina a causa della malattia dell'Infanta Imperatrice e dell'arrivo del Nulla, e delle avventure del giovane Atreiu il quale è pronto a tutto pur di salvare l'Imperatrice ed il suo popolo.
Già dalle prime pagine, però, Bastiano capisce di non star leggendo un libro come tutti gli altri ma, bensì, egli può interagire con i personaggi e con le vicende che li riguardano.
Il romanzo di Ende può essere, a mio parere, diviso in due parti: la prima è per l'appunto quella di cui vi ho parlato adesso ed è anche quella che, personalmente, ho preferito. Ho adorato leggere delle avventure di Atreiu, ho gioito e pianto con lui, e sono stata trasportata, grazie allo stile leggero (in quanto doveva essere adatto ad un pubblico di bambini) dell'autore, nelle varie terre di Fàntasia.
Lo scrittore è stato in grado di descrivere nei minimi dettagli suoni, odori, sapori, colori, e proprio per questo sono riuscita ad immergermi nella storia e nei diversi paesaggi, come se io stessa fossi stata presente.
Questo è un grande punto a favore del romanzo il quale merita sicuramente di essere considerato uno dei grandi libri dell'epoca contemporanea👍.
La seconda parte del racconto vede invece Bastiano come un vero e proprio protagonista della sua storia.
Malgrado sia questo l'inizio del romanzo di formazione, ho trovato le vicende del bambino molto più noiose e quasi sconclusionate rispetto a quelle vissute da Atreiu.
Non ho apprezzato il mutamento del personaggio (anche se Ende è stato in grado di giustificare perfettamente ogni sua scelta narrativa) e, dopo solo le prime quaranta pagine della sua avventura vera e propria, ho iniziato a ritenere Bastiano persino fastidioso.
Dai, cavolo! Ma come è passato dalla paura di pronunciare un nome a vivere con un leone in mezzo ad un deserto? Semplicemente BOH🙈.
Come detto in precedenza, però, lo scrittore è stato in grado di giustificare gli atteggiamenti di Bastiano e, malgrado il mio astio nei suoi confronti, sono stata in grado di percepire i motivi delle sue scelte per l'evoluzione di questo personaggio.
Bastiano, infatti, voleva essere un eroe, voleva essere coraggioso e amato da tutti. Queste sono cose che nella vita reale non era riuscito ad essere o ad ottenere e per questo “La Storia Infinita” può essere considerato quasi un romanzo psicologico che analizza tutti gli eventi e le motivazioni che portano Bastiano a comportarsi in un determinato modo, a fare delle determinate scelte, a provare certe emozioni.
Al contrario del protagonista, ho apprezzato molto il personaggio di Atreiu (malgrado, nella seconda parte del romanzo, assuma un ruolo quasi secondario) che si conferma, a fine lettura, il personaggio migliore del libro: coraggioso, astuto ed affabile ma soprattutto gentile e con un cuore d'oro, pronto a sacrificarsi per il bene di Fàntasia ma soprattutto dei suoi amici.

Concludo dicendo che non sono mai stata un'appassionata di libri “per bambini”. Solo di recente ho iniziato alcuni racconti che mi sono preclusa durante l'infanzia (come “Il piccolo principe”, “Harry Potter”, “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”) e molti di questi li ho letti con difficoltà in quanto ritenuti davvero “troppo infantili” ed adatti, appunto, solo ad un pubblico di bambini.
Non è questo il caso, però, de “La Storia Infinita” che mi ha fatto piangere, ridere e sognare malgrado io abbia, attualmente, diciannove anni.
Il libro di Ende è un portale magico che, se ci poniamo sinceramente e con un cuore aperto ad ogni possibilità, è in grado di aprirsi e di trasportarci all'interno di mondi incantati dove siamo noi gli eroi della nostra stessa storia.
Ed è appunto per questo che abbandono quasi con un po' di nostalgia questo libro che consiglio ai piccini ma soprattutto ai grandi che hanno dimenticato come si fa a sognare.

Il voto che do a questo libro è di: 3/5 ⭐ (ammetto che la mia antipatia nei confronti di Bastiano mi ha portata ad abbassare il mio decreto finale).
Ed ora lascio a voi lettori un quesito o, per meglio dire, due: avete letto “La Storia Infinita”? Qual è l'insegnamento che vi ha lasciato questo meraviglioso romanzo? ❤


Ci sentiremo presto per una prossima recensione “ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta...” 

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